Facciamo quattro chiacchiere?


Che sarebbe anche ora, dato che il blog, ahimè, langue nel silenzio da ormai troppo tempo... Ma le chiacchiere a cui mi riferisco sono quelle di Carnevale, dette anche frappe, cenci, sfrappole e chi più ne ha più ne metta... ed oggi, martedì grasso, è proprio il giorno adatto per mettersi all'opera!
A casa mia le frappe (a Roma le chiamiamo così) sono da sempre state appannaggio di mia madre, che stende col mattarello meglio di un'azdaura romagnola, ragion per cui -ubi maior- è da poco che mi sono messa a prepararle da me. La ricetta è quella di mia nonna, che azdaura romagnola lo era per davvero, e che le faceva croccanti, profumate e sottilissime.
La lascio qui, per chi volesse provarla. Non posso fare lo stesso con quella delle castagnole perchè, confesso, mi manca e per una precisa ragione: nei giorni di Carnevale, mentre mia madre si cimentava nella produzione di questi sfiziosi dolcetti, da distribuire anche alle vicine di casa, una delle vicine, zia Donata, ricambiava con vassoi di squisite castagnole.
Ne uscivano fuori pomeriggi mangerecci che che te lo dico a fare...giusto il metabolismo adolescenziale deve avermene fatto uscire indenne!
La sua ricetta -veramente spettacolare- ancora non è ancora venuta in mio possesso... Ma appena mi riuscirà di averla, farò un tentativo... Chissà, magari il prossimo Carnevale?
Nel frattempo, a chiunque vorrà provare, auguro uno squisitissimo assaggio... e buon Carnevale a tutti!

***

Chiacchiere di Carnevale
(per 3/4 persone)

200 gr di farina 00
1 uovo intero
3 cucchiai di zucchero
3/4 cucchiai di vino bianco
1 cucchiaio di burro morbido
scorza di limone grattugiata
pizzico di sale

olio di arachidi per friggere
zucchero a velo qb per guarnire

Sulla tavola o in una ciotola capiente facciamo la fontana con la farina setacciata: al centro collochiamo tutti gli altri ingredienti ed impastiamo velocemente fino ad avere una palla di impasto elastica ed abbastanza morbida.
Lasciamo riposare almeno un quarto d'ora l'impasto ben coperto. 
Stendiamo con il mattarello o con la nonna papera fino ad avere una sfoglia sottile. Con una rotella dentellata per la pasta o un coltello ritagliamo tanti nastri di dimensioni variabili: le frappe non devono essere regolari nè per lunghezza nè per larghezza. A quelle più larghe al centro pratichiamo un ulteriore taglio (in modo che sarà più facile rigirarle e scolarle con la forchetta, durante la frittura).


Friggiamo in abbondante olio di arachidi: vanno bene anche altri oli, ma trovo questo più adeguato per la frittura dato che ha un punto di fumo molto elevato.
Un consiglio: possiamo rendere le frappe ancora più sottili stirando ed allungando i nastri di impasto con le mani prima di tuffarli nell'olio bollente.
Guarniamo infine con abbondante zucchero a velo.
Ottime calde, le chiacchiere si conservano coperte con carta da forno anche per alcuni giorni. Anche se, difficilmente ne avanzeranno... :P

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